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Forse qualcuno di voi già sa, Oliver Stone (... curiosamente sposato alla causa atomica.... sarà per la dote..?) il 9 settembre , in piena campagna elettorale... presenterà alla mostra internazionale del cinema di Venezia (Venezia 79) il documentario "NUCLEAR", documento di 1h e 45 minuti..."solo a favore del nucleare" (parole di Stone). Il regista ha sottolineato (beato lui che ha la verità in tasca) che non ha affrontato "le futili" (??!) critiche popolari (chiara denigrazione a prescindere, come dire, "è cosi e basta")... : certo quando ti pagano solo per parlarne bene .... . Chi avrà finanziato, il progetto di questo "spottone"? Domandone.
Il regista ha anche evidenziato che dopo la presentazione, il film verrà diffuso il più possibile in tutte le piattaforme domestiche (!!).
Difronte alla massiva campagna pro nucleare (questo film ne è la certificazione) che sta sfruttando (discutibilmente) anche la crisi energetica, come accadde nel 73 ( in seguito ci fu un boom di realizzazioni nuke), spero, che qualcuno o qualcosa riesca a contrapporre un prodotto validamente alternativo.
Personalmente,  per non assecondare le solite squallide invettive col fine di screditare ed isolare, sul fatto che, secondo un "certo pensiero comune", a torto ovviamente, siamo sempre quelli dei no, io dico:  "facciamo subito, in tempi realistici, ciò che si sarebbe dovuto fare, arriviamo cioè  a soddisfare la domanda da generazione elettrica rinnovabile al 75/80% (oggi tranne alcuni picchi, in media al 40%), poi, tra 10/15/20 anni, con maggiore consapevolezza potremo anche considerare apporti energetici da altre soluzioni nel frattempo verificate e cioè passate dalla prototipazione alla reale "messa a terra" e produzione.
Ho osservato il presidente Conte, utilizzare questo approccio durante uno dei suoi recenti interventi televisivi, funziona perchè spiazza, non si chiude e si da alternative realmente sostenibili prioritarie, fattive e realistiche nell' immediato che l' interlocutore non può sottrarsi di considerare e accettare (contradirrebbe il suo greenwashing e perderebbe il tanto caro consenso).
È oggettivo che attualmente la 3a generazione avanzata di reattori nucleari (l' unica gen. attualmente realizzabile nelle sue varianti) non si può considerare sicura e a prova di errore (seppur oggettivamente migliorata in questo senso) e soprattutto pulita: chi sostiene che al giorno d' oggi ci siano impianti sicuri e "puliti"...cioè sostenibili (vedi anche siccità), oltre a fare greenwashing o mente e sa di mentire o ignora ciò che dice e non si ascolta ma ripete (anche male) e a pappagallo ciò che gli dicono di dire.
Chi lo sostiene non fa altro che avvallare impianti non proprio sostenibili, tipo gli EPR francesi (3a gen. Plus) che già nel 2011 sembravano essere la soluzione a tutti i problemi e poi, per chi li ha scelti, sono arrivati tanti nodi al pettine, un pozzo di San Patrizio (da 6 a 10 volte costi maggiorati) e ritardi (Olikuoto, Finlandia, 12 anni), per fortuna il referendum ce lo ha evitato. Poi certo ci sono alcuni esempi  come i reattori  coreani APR 1400 , che, scelti dagli Emirati Arabi per la loro centrale nucleare di Barakah, hanno avuto e stanno avendo un iter realizzativo più lineare, ma non sfugge che sono pur sempre reattori di 3a gen avanzata.

Poi? Poi c' è la 4a generazione, tecnologia da molti decenni in fase sperimentale, con le sue singolari differenze dalle precedenti generazioni (in Russia......oggettivamente, esiste un reattore funzionante dal 2014, il BN800) e  la tanto agognata fusione nucleare.
In "questo spazio", credo sia strategicamente e politicamente  utile lasciare un apertura indirizzata però su un dialogo abilmente predisposto ad accettare a priori come condizione primaria ed irrinunciabile, lo sviluppo immediato, massivo e prioritario della generazione elettrica rinnovabile. In questo modo, sarà più agevole evitare il solito meccanismo denigratorio riassunto nell' espressione "dicono no a tutto", perché la verità è che al contrario abbiamo valide e realistiche alternative in tempi brevi, pro ambiente e contro la crisi energetica/ambientale. Questo insieme alla democratizzazione dell' energia (condivisione e sviluppo dal basso ), al sistema accentratore da veramente fastidio, come tante altre proposte fortemente innovative e riformatrici del Movimento 5 stelle.
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