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Sostenibile su....."COMMISSIONE"?
10 gennaio 2022 - Lorenzo Sbaffi

Dunque secondo il JRC, il nucleare a fissione quello attuale, (c'è un eccezione russa...di nuova generazione ) è sostenibile, cioè  entrerà, con determinati paletti ( insieme al metano) nella Tassonomia green UE e quindi potrà  attingere ai relativi finanziamenti/incentivi dedicati appunto al Green e alla sostenibilità.

Il JRC costola dell' Euroatom (organismo più ufficiale ma non il solo, usato dalla commissione UE per studiare strategie scentifiche) ha concluso che le centrali atomiche e più in generale tutto il comparto non è pericoloso, soprattutto perchè non produce CO2 e perchè, secondo loro ricerche, le scorie possono essere stoccate in sicurezza senza arrecare nessun danno. Purtroppo i tempi di decadimento lunghissimi delle scorie sono paragonabili solo con calcoli statistici, con l' esperienza temporale di stoccaggio delle scorie. (le miniere di Asse in Germania ne è un triste esempio)
Il fatto è però,  che gli esperti indicati a elaborare lo studio sono in un certo qual modo gli stessi controllati. Il JRC, joint research center, centro di ricerca comune della commissione europea è uno spin off dell'Euratom (25% delle risorse per ricerche del JRC su nucleare), istituzione nata nel 1957 insieme alla comunità economica europea che aveva ed ha ancora lo scopo di "coordinare" e incentivare i programmi di ricerca del nucleare e la sua industria in Europa. Poco male...gli esperti sono loro.
Vedi https://valori.it/nucleare-commissione-greenpeace-jrc-tassonomia/

Chiaramente era abbastanza scontato che esperti facenti parte di questo Istituto, potesso  produrre una relazione finale  favorevole, che aprisse ai miliardi "Tassonomici"

Il nucleare a fissione sarà sostenibile solo quando oltre a non usarlo per fabbricare bombe (civile e militare vanno a braccetto, Le Monde - Macron), troveranno un sistema per disattivare in pochissimo tempo, la radioattività delle scorie nucleari (lasciamo stare per ora gli incidenti, parlano da soli, poi  la geopolitica, la schiavizzazione nei siti di estrazione, il trasporto, le dismissioni ecc): solo cosi i siti di stoccaggio delle scorie non avranno più il pesantissimo problema di tenere in sicurezza rifiuti nucleari per vari millenni ma solo per pochissimo tempo, settimane all' massimo qualche mese; in questo modo si potrà garantire una sicurezza quasi assoluta contro eventi imprevedibili come  terremoti, maremoti, attacchi terroristici, ecomafie , quindi traffico illegale di rifiuti (proprio notizia di pochi giorni che l' ANAC ha posizionato al primo posto il traffico illecito dei rifiuti) e non per ultimo errori umani....o "distratti" vari (vedi film Sindrome cinese o Silkwood)
Per dirla tutta, in effetti, dei metodi per disattivare la radioattività delle scorie, ci sarebbero, in russia esiste  da quasi 5 anni un reattore commerciale 800MW   di 4a gen (!!) a neutroni veloci fast breeder (autofertilizzante) che potrebbe usare anche il combustibile esausto irraggiato usandolo come nuovo combustibile. Questo reattore (BN800) a neutroni veloci raffreddato ai sali fusi di sodio è sicuramente un grosso passo in avanti ma di contro ha una maggiore instabilità e complessità  e possibili ipotetici problemi derivati dalle interazioni chimiche dei sali fusi con i materiali del reattore stesso. Sicuramente un punto di partenza ma ancora unico nel suo genere e tutto da verificare nel tempo
Sicuramente tale processo, con gli anni, potrebbe acquistare la sua maturità e essere sdoganato completamente  ma fino a quel momento che si fa'? Si continua a sviluppare altri fronti, le rinnovabili più che mai.
Certo se entrare nella tassonomia significa anche investire denaro pubblico per tenere in sicurezza le attuali centrali (quelle dobbiamo tenercele...buone buone), dismetterne e sostituirle con altre, dove richiesto sia da mix energetici sbilanciati sull' atomo sia per mandare in pensione, con l' aiuto anche del metano (anche esso passato nel club verde) le centrali a carbone, allora, in questo senso, in certi casi è necessario farlo.
Quello che c' è da fare subito però è anche e soprattutto utilizzare le risorse economiche per sviluppare massivamente (dove realisticamente possibile, l Italia è una di questi paesi) le energie rinnovabili, sostenere e incoraggiare il risparmio energetico, l' efficentamento, le comunità energetiche, l' auto consumo collettivo, facilitando ad esempio con legislazione molto agile la messa a disposizione del maggior numero possibile di edifici per l' installazione, anche di terzi, di fotovoltaico e l' installazione di eolico dove reditizio.
Sono di  attualità , le posizioni sfavorevoli verso questa tassonomia tra gli altri di Enrico Letta e  Giuseppe Conte, che non sono contro un progresso  rispetto ad un altro ma sono fermamente convinto che non condividono il  metodo che ha portato a una tassonomia impostata in questo modo. Bastava  favorire una soluzione, molto meno divisiva ed equa per tutti, proposta  mesi fa, vedi link sopra (ma abbandonata) che distingueva due categorie: una tassonomia  Ambra per nucleare e metano e una Green per rinnovabili. Purtroppo  precisi interessi corporativi e necessità economiche urgenti "dell' atomo" hanno fortemente  richiesto un completo riconoscimento green ( washing...? dicono di  no....), spingendo in un'unica tassonomia, con il rischio però di  favorire sovrapposizioni e invasioni di campo sulle relative e  rispettive risorse economiche.... allontanando invece che avvicinare  mondi diversi ma molto legati tra loro dal fine comune, l' energia e il vero bene  comune UE.
powered by Lorenzo Sbaffi
lorenzosbaffi@gmail.com
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